Boyd Lee Dunlop (1926, Winston Salem, Carolina del Nord) pianista blues/jazz afroamericano, per la prima volta da bambino mise le mani su una vecchia tastiera rotta abbandonata per la strada. "Ho chiesto a mia madre se potevo portarla a casa. - ricorda Dunlop - Ho pensato che sarebbe stato facile per me suonare. Cosa posso dire, un anno dopo abbiamo comprato un pianoforte, ed eccomi qui". Fu Dunlop a dare al fratello minore, Frankie, la prima lezione di batteria: "usammo i legnetti dello schienale di una sedia come bastoncini". Ma mentre Frankie raggiunse la notorietà come batterista suonando con molti grandi del jazz in quasi un centinaio di registrazioni durante la sua carriera, differente fu la carriera di Dunlop. Nel 1941 fu reclutato dalla US Army, ma anziché sparare, gli venne chiesto di suonare. Finita la guerra, dopo una fiammata negli Anni '50 e primi '60 in cui Boyd suonò nei Jazz Club di Buffalo, con l'avvento della musica sintetica si spense, fino a trovarsi oggi in quell´unico ospizio nel Delaware che la sua assicurazione fosse disposta a pagare. Ma alla mensa del pensionato dove Boyd biascicava le minestrine di riso e pollo aspettando le punture di insulina per il suo diabete, circa un anno fa "The Blues Man" provò a rimettere le mani sopra quello che restava di una vecchia tastiera sgangherata, incantando ancora gli astanti. Riscoperto casualmente da un fotografo del New York Times che registrò con un telefonino la sua musica e la fece ascoltare ad un amico produttore, ora ha registrato il suo primo CD, "Boyd´s Blues" insieme con due "anziani" come lui, ripescati dal "Colored Jazz Club" che ancora esiste a Buffalo, e sabato scorso 10 dicembre ha dato il suo primo concerto a pagamento. Per gli appassionati, a questo link http://soundcloud.com/previewboydsblues/boyds-mellow-blues, si può ascoltare una traccia del suo CD.