“Tutti i popoli hanno diritto alla vita, alla libertà ed al raggiungimento della felicità”. Tomas Jefferson
//parole chiave/libertà/cosa significa?
Il termine libertà non ha origini dalla tradizione popolare, bensì è una parola colta che ha ripreso il latino libertas, a sua volta derivato dall’aggettivo liber, che indicava originariamente chi era libero legalmente, e cioè una persona distinta per nascita dallo schiavo. La definizione primaria di libertà dovrebbe essere data semplicemente secondo l’ordinamento cui pertiene; e cioè il Diritto Naturale. Così, seguendo l’esempio di Irnerio (XII secolo) si può dire anche di un servo che è libero dal momento che il servo può fare tutto ciò che vuole dal punto di vista del Diritto Naturale, a meno che gli venga impedito con la forza, ossia di fatto, oppure di diritto. La libertà è una facoltà, ossia una possibilità, conferita dal Diritto Naturale, di poter fare tutto ciò che si vuole, a meno che questo non sia impedito con la forza. L’ambito in cui oggi il vocabolo libertà trova il suo riferimento più importante è quello politico e sociale. Nella storia delle lotte per l’affermazione della democrazia, libertà è stato un termine chiave. Con uguaglianza e fraternità è la prima tra le parole d’ordine della Rivoluzione Francese, ed i grandi movimenti internazionali del XIX secolo si sono sviluppati per l’improrogabile necessità di un maggiore rispetto delle libertà di tutti, senza discriminazioni di nascita, di ricchezza, di religione, lingua, cultura o sesso.
//parole chiave/libertà/quante libertà abbiamo?
Libertà è una delle parole del nostro vocabolario maggiormente usate, ed è contemporaneamente anche una di quelle cui diamo le più ampie sfumature. Con l’abolizione della schiavitù, almeno nella stragrande maggioranza delle società moderne, il non essere libero equivale ad essere prigioniero o carcerato. Per questo la Costituzione Italiana dichiara che la libertà personale è inviolabile, ed ogni restrizione di libertà è regolata dalla legge. Proprio la giustizia infatti presenta particolari accezioni al termine libertà. Esiste un Tribunale della Libertà cui vengono sottoposte le richieste di esame o riesame dei provvedimenti restrittivi della libertà come arresti e detenzioni. Il Codice Penale prevede una libertà provvisoria, fino al compimento dei vari gradi del giudizio, e si può ottenere, in luogo della reclusione, una libertà vigilata, una speciale sorveglianza al fine di evitare altri possibili reati. Si parla di libertà politica, civile e sociale di un paese, o di un popolo, come complesso di tante libertà specifiche sancite dalla legge. Invochiamo quindi libertà, e cioè il diritto, di parola, di associazione, di pensiero, di stampa e di commercio, ed anche di quella religiosa che è stata una delle più grandi conquiste del pensiero moderno. Sotto il profilo morale, possiamo dire inoltre che le condizioni perché ci sia una vera libertà sono il rispetto dei diritti degli altri e l’adempimento dei propri doveri civili. Per estensione del significato primitivo della parola libertà, si può parlare di libertà di movimenti in rapporto a costrizioni o impedimenti fisici, e ci si riferisce invece agli impegni che ci costringono sul piano personale quando si dice che ci si è concessi un giorno di libertà. Una esempio in cui il termine libertà ha un valore negativo è prendersi delle libertà, e cioè mancare di rispetto al prossimo.
//parole chiave/libertà/citata…
Baruch Spinoza (1632÷1677) scrisse: "Diciamo libera quella cosa che esiste per sola necessità della sua natura, e si determina ad agire da sé sola”, e commentando tale frase, Massimo Cacciari (1944) scrisse: “Questa è la definizione più rigorosa che possiamo dare del termine libertà. Ma allora nessun uomo potrebbe dirsi veramente libero sulla base di questa definizione; nessuno di noi può dirsi libero, poiché la nostra mente è sempre determinata ad agire da questa o quella causa. E questa causa è ancora determinata da un'altra causa, e così via all'infinito. Allora quaggiù in questo mondo qualcuno può dirsi libero? Se guardiamo bene, la definizione di Spinoza è davvero convincente: possiamo forse dire libera qualcosa che non sia determinata ad agire da sé sola? Come posso dire libera una cosa che determinata ad agire da altre cause? Non posso dirla libera. Ma noi siamo determinati ad agire da altre cause, e le cause che ci determinano ad agire sono a loro volta determinate da altre cause. E allora in questo mondo vi è qualcosa che possa dirsi libero sulla base della definizione spinoziana?”. Già da tempo i filosofi si erano interrogati sulla libertà. “Difficilmente l'uomo fa uso delle libertà che lui ha, per esempio la libertà di pensiero; in compenso insiste a richiedere la libertà di parola”, così la pensava il padre dell’esistenzialismo moderno Soren Kierkegaard (1813÷1855), che però aggiunse anche “L'angoscia è la vertigine della libertà”. Mentre Mikhail Aleksandrovic Bakunin (1814÷1876) sosteneva che “la mia libertà è la libertà di tutti, poiché io non sono realmente libero, libero non solo nell'idea ma nel fatto, se non quando la mia libertà e il mio diritto trovano la loro conferma e la loro sanzione nella libertà e nel diritto di tutti gli uomini miei uguali”. L’educatore americano James Mark Baldwin (1862÷1934) disse che “la libertà non è una cosa che si possa dare; la libertà, uno se la prende e ciascuno è libero quanto vuole esserlo”. "Se libertà vuol dire veramente qualcosa, significa il diritto di dire alla gente quello che la gente non vuol sentire”; così George Orwell (1903÷1950) ha definito il significato di libertà, di stampa nel suo caso, nell’introduzione al suo romanzo utopico Animal Farm del 1945. Norberto Bobbio (1909) scrisse in una raccolta di Autori Vari del 1982 intitolata “che cosa fanno oggi i filosofi?” che “È chiaro che l'ideale della totale libertà non esiste in nessuna società. Insomma, ci sono maggiori e minori approssimazioni a questa idea della società libera”. Per Albert Camus (1913÷1960) “la libertà non è null'altro che la possibilità di migliorare”. Oriana Fallaci (1929), quando ancora usava la testa prima di scrivere, disse che “La libertà è un dovere prima che un diritto”. Forse troppo rigida, ma come darle torto. L’antiquario Alessandro Morandotti, nel suo libro “Le minime di Morandotti” scrive che “Una libertà imposta è peggio della schiavitù”. Per Leopoldo “leo” Longanesi (1905÷1957) “la libertà tende all'obesità”. Fabrizio De Andrè (1940÷1999) ne “il Suonatore Jones” cantò “Lbertà l'ho vista dormire in un campo coltivato, a cielo e denaro, a cielo ed amore, protetta da un filo spinato, libertà l'ho vista svegliarsi ogni volta che suonavo per un fruscio di ragazza a un ballo, per un amico ubriaco…”. Kahlil Gibran (1883÷1931) ne il Profeta (1923) scrive “Quando l'ombra disperdendosi più non è, la luce che permane diviene ombra per un'altra luce. Così la libertà vostra, quando smette le catene, diviene essa stessa catena a una più grande libertà”.
//parole chiave/libertà/risposte_chiave...
In nome della libera circolazione delle idee tra tutte le culture abbiamo raccolto spontanee definizioni da attribuire a concetti universali. Riportiamo di seguito, trascritte così come ci sono arrivate, le testimonianze delle persone che hanno deciso di lasciare un segno, scrivendoci cosa ne pensano della libertà…
Corrado, 28, italia: condizione ideale, grande utopia.-
Dejan, serbia: una cosa importante.-
Goran, 26, serbia, studente: io sono libero e tranquillo, per adesso!
Anonimo, 20, italia: pensare ed agire senza nessun tipo di costrizione esteriore.-
Walter, 56, italia, pensionato: accettare le opinioni degli altri e poi….-
Dauda, 29, senegal, occupazione “senza”: lotta di ogni giorno.
Boris, 29, yugoslavia, operaio generico: una grande cosa. Mancano le parole.
Manolis, 22, grecia, studente lavoratore: quando non hai paura di guardare dritto negli occhi gli altri.