René Le Berre, un entomologo francese che contribuì ad ispirare una campagna internazionale per salvare milioni di persone dalla cecità fluviale in Africa occidentale, è morto all'età di 78 anni il 6 dicembre 2010 a L'Aiguillon-sur-Mer, in Francia, per cause cardiovascolari complicate dal diabete. La cecità fluviale (o oncocercosi) è una malattia infettiva causata dall’infestazione da parte di un nematode filariforme: l'onchocerca volvulus. Il parassita viene trasmesso attraverso la puntura di un piccolo moscerino ematofago le cui larve sono in grado di svilupparsi solamente in acqua corrente, spiegando perché la malattia si diffonda lungo le aree fluviali. Nel 1960 Le Berre propose di disinfestare i luoghi di riproduzione del moscerino attraverso l'utilizzo di insetticidi per un periodo di almeno 20 anni, ma l'impegno economico richiesto era enorme. Nel 1972, Le Berre ebbe un incontro con l'ex segretario americano alla difesa, Robert S. McNamara, che era allora presidente della Banca Mondiale, invitandolo a visitare il paese oggi conosciuto come Burkina Faso. "Convincere un uomo come il signor McNamara non è facile, soprattutto se sei un francese nel mezzo del nulla". Gli illustrò gli orrori del parassita mostrandogli fotografie di persone colpite dalla malattia e spiegando che una campagna finanziata dalla Banca Mondiale avrebbe rafforzato l'economia agricola dell'Africa Occidentale ed evitato la sofferenza di milioni di persone. Convinto dalle argomentazioni di Le Berre, McNamara lanciò una campagna di 120 milioni di dollari, che coinvolse la Banca Mondiale, l'OMS, l'ONU e la FAO, coprendo 11 Paesi in quasi tre decenni. L'intera operazione cosò più di mezzo miliardo di dollari.