Franco Donatoni, compositore italiano, nacque a Verona il 9 giugno 1927. Alla giovane età di 7 anni iniziò lo studio del violino e, poi, di composizione. Fu allievo di Ildebrando Pizzetti, frequentò Bruno Maderna e seguì corsi estivi di composizione a Darmstadt. Insegnò in molti conservatori italiani. Come compositore esordì con “For Grilly” (1960 - ascolta il primo minuto) e “Puppenspiel I” (1961). Negli anni 60, ispirato dalla musica di John Cage, maturò una poetica basata sull’abbandono della composizione come attività volta a dare una forma al materiale musicale e sul ridimensionamento della figura del compositore. Fece uso di tecniche indeterministiche in “Per orchestra” (1962) e aleatorie in “Black and White” (1964). Successivamente, applicò metodi di scrittura e riscrittura automatica di altre opere in “Souvenir” e “Etwas Ruhiger” (1967): in questi lavori, riscrisse e trasformò frammenti di Stockhausen e Schönberg. Negli ultimi vent’anni Donatoni iniziò a contaminare le sue sperimentazioni con forme e principi della tradizione, “Diario 76” e “Ash” (1976). Tra le opere vocali vi sono “L’ultima sera” e “Abyss” (1981 e 1983). Di salute piuttosto malferma, gli ultimi anni della sua vita furono minati dal diabete, malattia di cui soffrì sin dai primi anni ottanta. Morì il 17 agosto 2000 a Milano a causa di un ictus.