Vincitore del Premio Pulitzer, è morto il 9 marzo 2011 ad Arlington all’età di 81 anni per complicazioni diabetiche. Lascia la moglie Ann Collar, 4 figli (George, Joushua, Matthew e Michael) e 7 nipotini. Giornalista ed analista politico del Washington Post, nel 1973 vinse l’ambito premio Pulitzer “per aver spiegato l’importanza delle ricadute del Watergate in modo chiaro ed avvincente”; scandalo Watergate che portò il Presidente Richard M. Nixon alle dimissioni. Nel 1947 si laureò all’Università di Chicago dove nel 1951, conseguì il master in scienze politiche. Broder iniziò ad appassionarsi alla politica collaborando con il giornale universitario. Dopo il servizio militare collaborò con il “Congressional Quarterly”, di Washington. Per 5 anni scrisse per il vecchio “Washington Star”, nel 1965 per il “New York Times” e infine per il Washington Post dove rimase sino alla fine. Ha scritto numerosi libri, tra cui ricordiamo “Il Partito è finito: il fallimento della politica in America” (1972), “Il Sistema” (1996), “L’uomo che sarebbe diventato Presidente” (1992), “Dietro la copertina” (1987), e “Democrazia deragliata” (2000). Broder si ritirò dal giornalismo attivo dopo la campagna presidenziale del 2004, ma continuò a collaborare col giornale, ad insegnare all’Università del Maryland e ad aiutare i giovani giornalisti. Fu definito dal Presidente Barack Obama “il commentatore politico più rispettato e più incisivo della sua generazione”.