Nato il 30 novembre 1934 a Moussayah Loumbaya (Dubréka) nella Guinea Francese, Lansana Conté militò prima nell’esercito Francese e poi in quello della Guinea quando questa, nel 1958, divenne indipendente dalla Francia. Nel 1980, dopo una lunga carriera militare, fu eletto nell’Assemblea Nazionale e prese parte al Partito Democratico della Guinea. Il 3 aprile 1984, poco dopo la morte del padre dell’indipendenza guineana Ahmed Sékou Touré, salì al potere con un colpo di stato. Dopo i tentativi di rovesciamento del suo potere, nel 1985 e 1986, e dinanzi all’aumento dell’insoddisfazione della popolazione civile, si lanciò sull’onda “riconciliazionista” che toccò l’Africa all’inizio degli anni ’90. Vinse le elezioni presidenziali del 1993 con il 51,7% dei voti e iniziò una politica sempre più autoritaria che lo portò alla modifica della costituzione per poter mantenere il potere a vita. La riscrittura della costituzione fu riconosciuta da un referendum su cui pesò il dubbio di essere truccato. Nel dicembre 2003, fu rieletto con il 95,6% dei voti contro un unico candidato, in quanto gli altri si ritirarono per non partecipare a quella che definirono una “mascherata”. Il 19 gennaio 2005, Conté fu vittima di un attentato mentre il suo corteo rientrava dall’aeroporto di Conakry. Negli ultimi mesi della sua vita, sindacati e partiti di opposizione lanciarono campagne di mobilitazione per un cambiamento di regime e la sua destituzione giudicandolo incapace di guidare il Paese. Conté, che soffrive di diabete e leucemia, fu trasferito in un ospedale di Ginevra per essere curato, a seguito dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute. È morto il 22 dicembre 2008 all'età di 74 anni.