Isola d’Istria (איזולה)
Attilio Milano (Roma, 12 agosto 1907 – Hod HaSharon, 22 giugno 1969) nel suo libro "Storia degli ebrei in Italia" [Einaudi - 1963 - 727 pagine] a pagina 133 cita la pagina 124 del libro di Cecil Roth "The History of the Jews of Italy" (La storia degli ebrei in Italia - Philadelphia - 1946) dove si scrive che già nel 1420 a Isola d'Istria risulta che sia stato fondato un banco di pegni ebraico. Dalla documentazione fornita dai libri dei Vicedomini, è menzionato, nel 1421, Abramo di Liebermann, che presumibilmente ne fu il gestore.
Maurizio Lozei (Trieste, 11 agosto 1956) nel suo libro "Gli ebrei di Capodistria e la loro attività economica in una serie documentaria inedita, II Parte" a pagina 102 scrive che nel 1425, comparivano nei documenti relativi a Isola d'Istria Giuseppe, figlio di Mosè, Richa, vedova di Maier [sic] e David.
Antonio Ive (Rovigno, 13 agosto 1851 - Graz, 9 gennaio 1937) nel suo "Banques juives et Monts de Piété en Istrie" (Banche e Monti di Pietà ebraici in Istria) [in REJ II - 1881] nel capitolo dedicato agli ebrei di Pirano (Les Capitoli des Juifs de Pirano) [pagine 175÷198] a pagina 177 sostiene che una copia del documento relativo al testamento della sopra citata Richa in favore di David, dell'anno 1478, fosse stata riprodotta nel Codice Diplomatico d’Istria, di cui fa menzione senza ulteriori dati.
Il Codice Diplomatico Istriano (CDI) è una collezione di documenti, riguardanti il territorio dell'Istria e di Trieste, prodotti nel periodo che va dal 50 al 1526, raccolti e stilati per la stampa da Pietro Paolo Kandler (Trieste, 23 maggio 1804 – Trieste, 18 gennaio 1872). All'inizio fu pubblicata su fogli separati e numerati, in forma di allegato a singoli numeri della rivista "l'Istria" nel 1851 al 1852, e comprendeva 154 diplomi che furono nella maggior parte pubblicati nell'edizione definitiva della collezione.
Scrive ancora Antonio Ive che secondo un’altra fonte, Richa, vedova di Mayer, sarebbe stata attiva in un'epoca più tarda, dato che il marito avrebbe detenuto il monopolio del prestito su pegno a Trieste negli anni Sessanta del XV secolo, mentre lei stessa, avrebbe avuto un banco di pegni a Isola d'Istria, che, nel 1478 appunto, avrebbe lasciato in eredità al figlio David.
In assenza di materiale documentario specifico, si può supporre che ancora nel XVII secolo continuasse una presenza ebraica ad Isola d'Istria, come nelle altre località istriane in cui gli ebrei si erano insediati in precedenza, gestendovi il prestito su pegno.
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